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Quali sono i costi reali del tuo trading?

Ti ho spiegato perché sia tuo interesse scegliere un broker che abbia spread bassi.

Più lo spread è basso più sarai lontano dallo Stop Loss e vicino al Take Profit, viceversa, se usi un broker con spread larghi ogni volta che andrai a mercato (lui guadagnerà di più) e tu sarai più vicino allo Stop Loss e più lontano dal Take Profit. Detto questo i veri costi del trading sono altri.

Alcuni broker (solitamente sono i più affidabili) ti offrono degli spread molto competitivi (fra i più bassi del mercato) ma aggiungono alle tue operazioni un costo fisso: la commissione. Mentre lo spread dipende dal volume (valore nozionale) con cui vai a mercato, la commissione è un costo fisso che paghi per ogni operazione (sia che tu abbia guadagnato sia che tu abbia perso).

La commissione è l’unico vero costo del trading (a parte lo operazioni chiuse in perdita!): devi sempre chiedere al broker con cui operi il prospetto delle commissioni (di solito dipendono dal capitale con cui apri il conto – solitamente più il conto è alto meno finiscono per pesare le commissioni sulla tua operatività).

Il mercato Forex, quello su cui tutti noi operiamo, è, tecnicamente, il mercato Forex Spot: è un mercato in cui le posizioni devono essere aperte e chiuse in giornata, non sarebbe teoricamente possibile tenere un’operazione aperta da un giorno all’altro. Naturalmente se stai già operando sai (e se ancora non stai operando sappi) che in realtà puoi tenere una posizione aperta a mercato quanto vuoi, anche un anno!

Quello che accade è che il broker a mezzanotte ti chiude e ti riapre la posizione (questo è tecnicamente quello che si chiama ‘rollover’) e nella voce ‘Swap’ compare una cifra che può essere positiva o negativa. In passato lo Swap veniva calcolato in questo modo: ogni valuta ha un suo tasso di interesse (stabilito dalle rispettive Banche Centrali) e il trader incassava il tasso di interesse della valuta che aveva acquistato e pagava il tasso di interesse della valuta che aveva venduto.

Quando la differenza fra i tassi di interesse era importante (celebre il caso del Dollaro Neozelandese contro lo Yen) si verificavano casi di Swap significativi che potevano addirittura suggerire di operare puntando più su questo aspetto che sulla direzione del grafico (questo era il Carry Trade – situazione da cui era comunque difficile uscire con un profitto perchè ovviamente alla lunga pesava molto di più l’andamento del grafico rispetto allo Swap incassato ogni giorno a mezzanotte).

Oggi i broker gestiscono mediamente lo Swap in modo diverso (preso anche atto dell’appiattimento verso il basso di tutti i tassi di interesse): quello che si guadagna comprando è di solito una cifra piccolissima mentre è molto più alta la cifra che si perde vendendo; basterà che tu vada a controllare sul sito del tuo broker e troverai la tabella con gli Swap di tutti i cross così da poter inserire e pianificare questo ulteriore costo nel tuo trading plan.

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Alfio Bardolla

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